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Nordock Martial Age

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Il mondo di Nordock oggi è diviso in due continenti, di cui uno ancora inesplorato, oltre a due estese calotte polari (a nord e a sud del pianeta).

Mappa attuale di Nordock

Le leggende raccontano che i primi esseri senzienti di Nordock furono gli elfi, una razza molto orgogliosa e fiera, i cui membri godono di una vita senza fine, grazie soprattutto ai benefici effetti dei frutti dell’Albero del Mondo (che fu la prima pianta mai coltivata sul pianeta e su cui i druidi elfici ancestrali lanciarono incantesimi di grazia e protezione che durano ancora oggi). Intorno a esso edificarono dunque la loro splendida capitale, Eshal Aiqua, e lì concentrarono gran parte del loro popolo

Gli elfi, però, presto si stancarono di dover svolgere lavori manuali (preferendo loro l'arte, la filosofia e la medicina) e per questo crearono una nuova razza. Vennero così al mondo i nani, che erano stati “progettati” per essere forti, resistenti, ma non sufficientemente intelligenti per costituire una minaccia per i propri creatori (nonché padroni).

Gli elfi iniziarono così un lungo periodo di ozio e divertimento, concentrandosi solo sui piaceri e su quanto di più bello offrisse la vita, riducendo i nani a una vita di servizio e schiavitù. Ma la natura, si sa, è beffarda e un giorno un nano di nome Ghǎl Borhät trovò un frutto dell’Albero del Mondo in terra, dimenticato da un elfo distratto, ancora buono da mangiare e lo assaggiò: da quel momento la sua intelligenza fu incrementata di 100 volte e comprese lo stato crudele in cui lui e la sua razza erano costretti a vivere.

Ghǎl Borhät nascose il resto del frutto e, quella sera stessa, lo fece assaggiare anche ai suoi più stretti amici, i quali anch'essi acquisirono consapevolezza della loro situazione. Quella notte, quei nani “risvegliati” confabularono a lungo finché non sorse il nuovo giorno.

Quel mattino, recandosi come ogni giorno a portare la colazione al refettorio del Re degli elfi, Idril Celebrindal, Ghǎl Borhät e i suoi compagni chiesero a gran voce di essere trattati meglio e, dopo un’iniziale sorpresa da parte del Re, al suo netto rifiuto di accordare qualsiasi condizione a una razza definita “brutta, tozza, stupida e barbara”, i nani lanciarono un segnale e folte schiere si riversarono nel refettorio trucidando qualunque elfo capitasse loro a tiro. Al termine della mattanza, fuggirono sulla vicina Montagna di Argobath, oggi conosciuta come “Montagna dei Giganti”.

Quell'evento segnò una guerra millenaria tra le due razze che sconvolse tutto il nord, portando alla fine sia gli elfi che i nani a trincerarsi nelle rispettive capitali, guardando con sospetto tutti gli stranieri e uccidendo sul posto qualsiasi trasgressore delle rispettive terre.

Durante la lunga guerra furono compiute atrocità indicibili e furono creati e lanciati incantesimi proibiti che diedero origine alle cosiddette “razze dannate”: orchi, goblin, non morti e diverse altre perdute nella storia.

Mentre al nord infuriava la battaglia, al sud fece la sua comparsa un’altra razza, molto meno longeva ma più forte di quella degli elfi e dotati di un’intelligenza di poco inferiore alla loro: gli umani. Questi prosperarono e progredirono spargendosi per l'intero continente, fuorché le 3 grandi zone proibite: i territori elfico e nanico e il Deserto Antico.

Dall'unione (volontaria o forzata) con altre razze (anche con quelle dannate e, in alcuni casi, con animali) presero vita un insieme di altre sottorazze più o meno diffuse.

Oggi il mondo di Nordock si trova in un precario equilibrio, ma per quanto ancora durerà la pace?

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